Ad un tratto il corpo del Guerriero Libero si rialzò in piedi, coperto
da rivoli di sangue, ma così ritto e possente da sembrare più
alto.
Il Re non era riuscito a distinguere i suoi movimenti: era come se fosse sorto
dalle viscere della terra uno spettro dei Tempi Arcani che aveva assunto le
sembianze del Guerriero Libero, che si era incarnato nel suo corpo ferito a
morte.
Ma non era questo a spaventare il Re: era il suo volto; una maschera impassibile
sulla quale era scesa un’ombra così scura da nascondere quegli
occhi che fino a poco prima erano così azzurri e brillanti.
Il Guerriero Libero era morto, raggiunto dal destino che conosceva poiché
aveva deciso di sacrificarsi, eppure continuava a combattere.
No, il Re non poteva permettersi di avere timore di un uomo morto: sferrò
l’ultimo colpo.
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