Provate a immaginare il buon padre di famiglia che una sera,
all’approssimarsi della fine dell’anno, si mette a tavolino per
studiare il bilancio famigliare: le entrate, le uscite, ma soprattutto la
regolarità delle entrate e le causali delle uscite.
Grazie a questo bilancio, ma anche alla sua esperienza e al suo buon senso, ora
il buon padre di famiglia può redigere il budget per il nuovo anno: le
rate del mutuo, la scuola per i bambini, la benzina per l’automobile, le
bollette, il dentista, le vacanze…
Così, al mattino seguente, il padre di famiglia può andare dal suo
capo per dirgli di quanto dovrà aumentare il suo stipendio per
l’anno successivo, e con tanto di documentazione!
Non funziona così, vero?
Nel mondo reale, il buon padre di famiglia deve fare quello che può
facendo bastare quello che ha: assegna delle priorità, fa delle scelte,
rimanda le spese che possono essere rimandate, rinuncia a quello di cui si
può fare a meno…
E adesso, da bravi, mettetevi tutti in fila per pagare le tasse.
Dario ScoppellettiLa copia letterale e la distribuzione di quest’opera nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, gratuitamente, a condizione che questa nota sia riprodotta.