Composizioni

I miei esercizi di scrittura

Il naufrago

Collegno, 23 aprile 2013

Un’altra bottiglia, un altro messaggio. Ormai il naufrago non sa più quanto tempo è trascorso da quando è approdato su quell’isola. Meno male che ha una buona scorta di carta, di penne e di bottiglie, così può continuare ad affidare al mare le sue richieste di aiuto. Un’altra bottiglia, un altro messaggio.

Precipitooo...

Collegno, 10 aprile 2013

Precipito all’infinito, nel vuoto, nel buio. Intorno a me vedo solo le stelle, come se precipitassi in un pozzo verticale senza apertura né fondo, con tanti diamanti luccicanti incastonati sulle pareti perfettamente lisce e nere come la stessa oscurità che mi circonda. Le pareti di questo pozzo virtuale sembrano lontane solo poche spanne dal mio corpo, e allo stesso tempo distanti all’infinito; certo è che non sento nulla con la punta delle dita nemmeno tendendo il mio corpo fino allo spasmo.

Il buon padre di famiglia

Collegno, 14 gennaio 2013

Provate a immaginare il buon padre di famiglia che una sera, all’approssimarsi della fine dell’anno, si mette a tavolino per studiare il bilancio famigliare: le entrate, le uscite, ma soprattutto la regolarità delle entrate e le causali delle uscite. Grazie a questo bilancio, ma anche alla sua esperienza e al suo buon senso, ora il buon padre di famiglia può redigere il budget per il nuovo anno: le rate del mutuo, la scuola per i bambini, la benzina per l’automobile, le bollette, il entista, le vacanze…

L’esule e il suo odio

Collegno, 3 ottobre 2010

L’esule cammina solo con il suo odio chiuso nella mano stretta a pugno; l’odio si autoalimenta, cresce, si agita e si divincola per liberarsi, ma l’esule non può lasciarlo andare, non ancora, non è ancora il momento. L’esule tiene il pugno ben chiuso. L’odio ringhia come una belva; cerca di trovare un punto debole nella sua prigione; cerca di insinuarsi tra un dito e l’altro e poi fare leva per allargare il varco, per esplodere fuori come una fontana di fuoco e dilagare libero e selvaggio.

Il topo

Collegno, 18 marzo 2010

Io sono solo un topo e rosicchio le croste di formaggio; viene considerato un cibo povero, ma a me piace così e c’è un buon rapporto tra qualità e fatica per procurarselo; non mi interessa altro fin quando vengo lasciato in pace. È da un bel po´ di tempo che ormai vivo su questa nave; agli inizi ho esplorato tutti i suoi angoli, anche i più nascosti, e mi sono formato la mia mappa mentale; ma ormai mi sono scelto i miei nascondigli preferiti e passo il mio tempo nell’uno o nell’altro a seconda di quello che mi piace di più in quel periodo; ho scelto solo pochi posti dove mi piace stare, ma va bene così se non ho bisogno di cercarne altri.