Il buon padre di famiglia

Collegno, 14 gennaio 2013

Provate a immaginare il buon padre di famiglia che una sera, all’approssimarsi della fine dell’anno, si mette a tavolino per studiare il bilancio famigliare: le entrate, le uscite, ma soprattutto la regolarità delle entrate e le causali delle uscite.
Grazie a questo bilancio, ma anche alla sua esperienza e al suo buon senso, ora il buon padre di famiglia può redigere il budget per il nuovo anno: le rate del mutuo, la scuola per i bambini, la benzina per l’automobile, le bollette, il entista, le vacanze…
Così, al mattino seguente, il padre di famiglia può andare dal suo capo per dirgli di quanto dovrà aumentare il suo stipendio per l’anno successivo, e con tanto di documentazione!

Non funziona così, vero?
Nel mondo reale, il buon padre di famiglia deve fare quello che può facendo bastare quello che ha: assegna delle priorità, fa delle scelte, rimanda le spese che possono essere rimandate, rinuncia a quello di cui si può fare a meno…

E adesso, da bravi, mettetevi tutti in fila per pagare le tasse.

Dario Scoppelletti

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