Senza via d’uscita

Collegno, 15 agosto 2006

Coscienza avrebbe dovuto vigilare sui miei pensieri, ma lui è sempre stato un debole, come quei genitori troppo permissivi con i figli per riuscire a educarli alla vita; così ho continuato a pensare a Lei.

Ho chiesto consiglio a Notte, ma lei è molto frivola e mi ha portato solo dolci sogni di Lei. Poi, quando ha capito che per me era una cosa seria, Notte è diventata gelosa e mi ha portato incubi nei quali Lei era sempre più distante.

Vino si è offerto di stare un po´ con me, ma non mi posso fidare di lui: quando siamo insieme mi lascio sempre andare e finisce che parlo troppo senza più pensare; Lei invece non deve saperlo mai.

Ho detto a Sorriso di non farsi più vedere quando c’è Lei, ma lui rispunta sempre fuori come un idiota, e poi sparisce quando Lei se ne va, così non lo posso rimproverare, anche se tanto ormai il danno è fatto.

Ho rimproverato Sole perchè la sua luce mi abbagliava, ma in realtà è solo il pensiero di Lei che acceca i miei occhi; così Sole si è offeso e ora ci sono sempre nuvole cupe.

Avrei voluto chiedere a Tempo di aiutarmi a dimenticare Lei, ma l’ho perso anche questa volta, come sempre, e lui non torna mai indietro per aiutarmi. Mi sta bene!

Ora sono rimasto solo.
Non c’è più Coscienza, non c’è più Notte, non c’è più Vino, non c’è più Sorriso, non c’è più Sole, non c’è più Tempo.
E non c’è più Lei.

Dario Scoppelletti

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