Il vecchio

Collegno, 1 gennaio 2016

« Vedo un vecchio, seduto su una poltrona, avvolto in una coperta per proteggersi dal freddo, immerso nella lettura di un libro… Strano che mi sia venuta in mente quella parola… »
« Quale parola? »
« “Vecchio”. In realtà non sembra vecchio, ma è come se lui sentisse di esserlo dentro, è come se lo fosse dentro, come se fosse davvero molto più vecchio di come lo vedono gli altri.
È come se per un attimo, appena l’ho visto, prima di guardarlo meglio, sia riuscito a vederlo per come è veramente… un lampo, un’intuizione della verità prima che le apparenze esteriori riprendessero il sopravvento e me lo facessero vedere come lo vedono tutti gli altri…
Per questo ho subito detto che era un vecchio, anche se non lo è, o almeno non lo sembra. »
« Che cosa fa adesso? »
« Continua ad essere immerso nella sua lettura.
“Immerso” è senz’altro la parola giusta: dietro le lenti degli occhiali i suoi occhi praticamente non si muovono lungo le righe delle pagine; la sua mente si è circondata del mondo raccontato dal libro, un mondo in cui si trova più a suo agio, che sente più affine a se stesso di quello in cui si sente costretto a vivere, nel quale si sente un estraneo.
Adesso sento dei rumori, dei colpi, come degli spari, ma lui non li sente, immerso com’è nella lettura e nel suo mondo.
Ecco, adesso ha sentito anche lui: sembra infastidito come se fosse stato costretto a riemergere nel mondo reale.
Appoggia il libro aperto sul petto per non perdere qual è la pagina che sta leggendo, e alza gli occhi sull’orologio da parete: sono passati un paio minuti da mezzanotte e si è appena ricordato che è la notte di San Silvestro.
Ovviamente lo sapeva prima di mettersi a leggere, ma poi il suo viaggio nel mondo del libro gliel’aveva fatto momentaneamente dimenticare.
Non sembra molto interessato al Capodanno: credo che sia abituato a passare molto tempo da solo. »
« Tu sai chi è, vero? »
« Sì… No… Non credo. »
« Dimmelo. »
« Sono io. »
« E sai anche chi sono io, vero? »
« Si… sto parlando con me stesso. »

Dario Scoppelletti

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