Il Guerriero Libero
Venaria, 10 agosto 1990
Ad un tratto il corpo del Guerriero Libero si rialzò in piedi, coperto da rivoli
di sangue, ma così ritto e possente da sembrare più alto.
Il Re non era riuscito a distinguere i suoi movimenti: era come se fosse sorto
dalle viscere della terra uno spettro dei Tempi Arcani che aveva assunto le
embianze del Guerriero Libero, che si era incarnato nel suo corpo ferito a
morte.
Ma non era questo a spaventare il Re: era il suo volto; una maschera impassibile
sulla quale era scesa un’ombra così scura da nascondere quegli occhi che fino a
poco prima erano così azzurri e brillanti.
Il Guerriero Libero era morto, raggiunto dal destino che conosceva poiché aveva
deciso di sacrificarsi, eppure continuava a combattere.
No, il Re non poteva permettersi di avere timore di un uomo morto: sferrò
l’ultimo colpo.
Dario Scoppelletti