Tempesta
Orbassano, 18 gennaio 2008
Pesanti nuvoloni di fumo e di fuoco ribollono bassi nel cielo rotto dai fulmini;
l’aria e la luce sono strozzate.
Nel buio innaturale il mare acido è nero come catrame; enormi onde dalle creste
piumate di schiuma si gonfiano a raffiche che si abbattono sugli scogli con un
rombo più assordante di quello dei tuoni.
Sugli scogli viscidi stanno aggrappate piccole iguana irte di aculei; si ancorano con gli artigli nelle fessurazioni delle rocce vulcaniche e respirano affannosamente sbuffando la salsedine dalle narici allargate.
Ora, qui, alla fine del mondo, sento anch’io l’amaro del sale nel naso e nella bocca.
Dario Scoppelletti