Composizioni

I miei esercizi di scrittura

Senza via d’uscita

Collegno, 15 agosto 2006

Coscienza avrebbe dovuto vigilare sui miei pensieri, ma lui è sempre stato un debole, come quei genitori troppo permissivi con i figli per riuscire a educarli alla vita; così ho continuato a pensare a Lei. Ho chiesto consiglio a Notte, ma lei è molto frivola e mi ha portato solo dolci sogni di Lei.

I mulini a vento

Collegno, 28 settembre 2002

Ci sono i fessi che combattono contro i mulini a vento. Ci sono i più furbi che fanno un passo indietro e lasciano che le pale continuino a girare. Poi ci sono io che mi ostino a rimanere sotto le pale, e queste girando mi percuotono come a bastonate. Può darsi che non sia solo: qualcuno dice di essere con me per solidarietà o compatimento; qualcuno forse è veramente come me, ma dall’alto della mia presunzione penso che sarebbe meglio fossi da solo.

Tutti i sentieri

Collegno, 28 febbraio 2002

Da ogni uscio si dipana un diverso sentiero; ogni sentiero serpeggia su per i dolci pendii di diverse colline, si tuffa perdendosi attraverso diverse foreste e riemerge sul fondo di diverse valli profondamente incassate tra diverse montagne… Lungo tutti i sentieri si trovano cartelli e segnali che indicano a volte la strada per il mare, a volte la strada per il Paese dei Balocchi, a volte la strada per l’osteria più vicina.

Ghiaccio

Collegno, 18 luglio 2001

Il sole scompare lontano dietro l’orizzonte per l’ultima volta prima della lunga notte invernale. Il mare si fa sempre più denso e bianco come se il tempo avesse accelerato il suo corso: è già ghiaccio. Mi chino e poggio la mano aperta sulla lastra di ghiaccio; i polpastrelli ed il palmo aderiscono al ghiaccio, si appiccicano al ghiaccio.

Il leone della savana

Torino, 10 aprile 1997

Il leone della savana dorme di notte e riposa di giorno. Le femmine del branco vanno a caccia per lui e, quando tornano trascinando una preda, il leone con un ruggito scaccia sia loro che i cuccioli e mangia per primo, le parti più buone e in abbondanza, e solo quando è sazio si allontana e il resto del branco può sfamarsi dei suoi avanzi.