Cenere

Venaria, 2 luglio 1991

Di giorno il cielo è sempre rosso e fiammeggiante sopra quelle lande, opaco come uno spettro rosso, e non si vedono sole né nuvole.
Di notte invece il buio riempie tutto come un vapore, un fumo nero senza luna e senza stelle.

Il deserto si estende all’infinito in tutte le direzioni, ma la sabbia è finissima, impalpabile e nera. Le dune formano imponenti colline mobili con strane sfumature rosa, violetto e grigiastre.
È cenere. Immense distese di cenere, cenere dappertutto. La stessa cenere che sta in sospensione nell’aria conferendole quel colore rosso bruciato e quell’odore acre e nauseabondo; la stessa cenere che si impasta con il tuo respiro e ti strozza la gola.

Dario Scoppelletti

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